E li chiamano disabili. Storie di vite difficili, coraggiose, stupende
Candido Cannavò appartiene a quella generazione di giornalisti che sanno cogliere, in ogni aspetto, in ogni zona della materia sulla quale intendono scrivere, la profondità e la densità dei sentimenti, delle emozioni, di quei valori che muovono il nostro animo come il vento increspa le onde dell'acqua. Candido Cannavò sa raccontare, sa usare la parola e la frase con una musicalità da incantatore. [...] Assieme alle motivazioni che lo hanno spinto a scrivere questo libro, troverete quella capacità di incuriosire, di affascinare noi lettori, di prenderci sottobraccio e convincerci, in poche righe, a compiere con lui il viaggio dentro la storia che ci sta per raccontare. Ed è, questo viaggio, una storia nobile. Nobile perché non solo nasce da una consapevolezza dolorosa, ma perché questa consapevolezza è vissuta attraverso un prezioso ribaltamento, quello per cui l'esplorazione del mondo dei disabili non deve essere vissuta attraverso lo stereotipo di un viaggio nel dolore e nell'angoscia, ma che questo andare può trasformarsi in un'esplorazione alla ricerca della bellezza e della forza vitale espressa dal mondo dei diversamente abili. [...]La forza etica delle storie raccontate da Cannavò sta proprio nella considerazione della diversità fatta senza pietismo, affrontata con quella franchezza e quella civiltà che rendono intenso e profondo il mestiere di scrivere. Perché i personaggi, le storie, le parole di questo libro ci impongono il rispetto e l'attenzione verso chi, da una posizione differente e svantaggiata, ci dimostra di essere in grado di insegnarci volontà e forza vitale, quella forza che è in tutto e per tutto una risorsa preziosa per la nostra società, per la nostra consapevolezza di esser umani. (Dalla Prefazione di Walter Veltroni)Appendice a cura di Claudio Arrigoni.
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