La solitudine dell'Occidente
Non più scontro o crisi di civiltà, ma incontro delle diversità: è questo il passaggio cruciale di un Occidente che deve fare i conti con le proprie identità multiple e imparare a comprendere la complessità anziché combatterla. Khaled Fouad Allam, da sempre cittadino di due mondi, si pone alla confluenza tra queste identità e dal suo punto di osservazione privilegiato fa spaziare lo sguardo su luoghi ed eventi, sentimenti e umori dei nostri tempi: da Trieste a Qom, da Gerusalemme alle 'banlieues' parigine, dalla rivoluzione iraniana del 1979 alla guerra in Iraq, dall'11 settembre al trionfo di Hamas nelle ultime elezioni palestinesi. La testimonianza diretta del proprio vissuto - l'infanzia in Marocco, i viaggi, il lavoro di giornalista, docente e parlamentare in Italia - si intreccia alla denuncia degli stereotipi e dei luoghi comuni che segnano la nostra comprensione di nodi problematici fondamentali quali la questione femminile; la separazione tra legge civile, morale e religiosa; l'uso ideologico dei concetti di gruppo etnico e comunità. "La questione per i musulmani oggi è come essere musulmani d'Occidente" osserva Fouad Allam, e mostra con il proprio esempio che la nostra cultura può essere rideclinata alla luce di una sensibilità e di un'esperienza provenienti dal mondo musulmano. Per questo riprende e interpreta - con riferimenti culturali eclettici, tra cui lo scrittore nomade per eccellenza Bruce Chatwin, i poeti della classicità araba, la filosofia di Derrida e le armonie di Bach - nozioni cardine del pensiero occidentale quali Europa, civiltà, 'téchne', progresso, multiculturalismo, integrazione, che oggi più che mai chiedono di essere riformulate. La sua prosa lieve, elegante e precisa disegna una mappa per la convivenza tra Islam e Occidente invitando l'etica, la politica e la riflessione filosofica di questi mondi a porsi in ascolto e in dialogo reciproco.
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