La guerra civile
Perché un imprenditore con strapotere mediatico come Silvio Berlusconi è arrivato alla guida di una nazione democratica? Perché l'Italia è l'unico Paese dell'Occidente dove i contrapposti schieramenti politici si considerano nemici? Giovanni Pellegrino risponde a queste domande, indagando le zone d'ombra della nostra storia repubblicana. La storia inquietante di una guerra civile mai conclusa: tra fascisti e antifascisti prima, comunisti e anticomunisti poi; e ancora, in tempi recenti, tra garantisti e giustizialisti, berlusconiani e antiberlusconiani. Una frattura che di fatto ha generato due Italie e dato luogo a frange di ottuso estremismo. Un percorso spiazzante, che Pellegrino rintraccia grazie a nove anni di indagini parlamentari. Un libro che va ben oltre "Segreto di Stato" - best seller degli stessi autori - perché, per la prima volta, rivela il filo che dalle vendette partigiane del dopoguerra, passando attraverso l'anticomunismo di Stato e il terrorismo rosso, giunge fino alle convulsioni che hanno prodotto l'anomalia berlusconiana.
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