Intervista ai capitalisti
L'Italia è uno strano Paese. Dotato di una spontanea intraprendenza individuale, ma con una radicata resistenza alla diffusione della cultura del mercato e dell'impresa. Disponibile ad avventure imprenditoriali ambiziose, e contemporaneamente frenato dalle cattive abitudini delle sicurezze e delle protezioni corporative. Vivacissimo intellettualmente, con un capitale umano d'alto livello, ma incapace di mettere insieme le risorse migliori, di 'fare sistema'. Quale sarà allora il destino dell'economia e della società italiane nella nuova Europa dell'allargamento a est e nel mondo segnato dall'attuale egemonia americana e dall'ascesa di future superpotenze come la Cina e l'India? Per rispondere a questa domanda decisiva, Antonio Calabrò, uno dei più autorevoli giornalisti economici italiani, ha intervistato venti protagonisti: grandi imprenditori, eredi di dinastie industriali, banchieri e manager di prestigio. Le venti interviste sono state pubblicate dal marzo del 2003 al dicembre del 2004 sul mensile "Capital". Adesso, aggiornate e riscritte per tenere conto dell'evoluzione dei tempi, danno corpo a un libro che non si limita a fotografare lo stato di salute dell'economia italiana, ma prova a tracciare indicazioni utili al percorso della crescita. Senza pessimismi pregiudiziali e però anche senza illusioni, questo libro mette in luce le debolezze di un sistema in crisi di competitività, e suggerisce le riforme su cui insistere. Come scrive nella prefazione il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, la realtà mondiale "pone alle nostre imprese sfide più ardue e più complesse del passato. Perché l'asticella si è alzata, e bisogna saltarla". Per vincere la sfida, occorre non dimenticare cos'è questo Paese, chi siamo e da dove veniamo: storia e innovazione, memoria e futuro.
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