Le variazioni Reinach
Parigi, inizio del Novecento. I Reinach - Léon, compositore per diletto, sua moglie Béatrice de Camondo, ereditiera con la passione dei cavalli, e i loro figli Fanny e Bertrand - sono i discendenti di stimate famiglie di banchieri, collezionisti e intellettuali, ornamento di una società chiusa nei palazzi di Parigi, nelle ville della Costa Azzurra, nella certezza che nulla potrà mai cambiare. Poi arrivano due guerre, l'occupazione nazista, la catastrofe degli espropri, delle razzie e dei rastrellamenti, infine delle deportazioni. E tutto cambia. Léon, Béatrice e i loro figli precipitano in pochi mesi dall'Olimpo dei privilegiati all'inferno dei reietti, e infine nell'oblio. Parigi, inizio del Ventunesimo secolo. Uno scrittore incontra figure evanescenti - quasi fossero i fantasmi dei Reinach - nel Museo che è stato la casa di Béatrice. E si mette sulle loro tracce, in una ricerca che fruga nei documenti e nelle loro psicologie e che dalla gaia atmosfera dei salotti e delle cavalcate nel Bois de Boulogne lo conduce in un mondo di attese in scantinati oscuri e fughe attraverso le montagne, fino a varcare le porte infernali del lager. Il viaggio della memoria si trasforma in una vera e propria indagine segnata da scarni documenti e rare testimonianze. Tra i personaggi cresce la figura enigmatica di Léon Reinach che dalle nebbie di quella tragedia torna a interrogarci con il testamento involontario di poche righe di musica a lui sopravvissute. Come e quando ha concluso i suoi giorni Léon Reinach, e dopo quali vicende? Romanzo, saggio, saga, diario, confessione, "Le variazioni Reinach" sono la storia di una ricerca appassionata e raccontano l'indicibile con il rigore e il pathos di una prosa che somiglia a una musica di volta in volta brillante, cupa, meditabonda. E che ha come controcanto proprio un'opera dimenticata di Léon Reinach, silenzioso 'compositeur de musique', una Sonata per violino e pianoforte: la voce di un sommerso che torna a vibrare come un ultimo omaggio.
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