La giustizia ingiusta
"Credo che nessuno possa dubitare che la politica giudiziaria dell'ultima legislatura sia stata fortemente influenzata dalla pendenza presso il tribunale di Milano dei processi penali nei confronti del presidente del Consiglio, che, se non ha creato, ha certamente esasperato la conflittualità tra potere politico e magistratura". Con questo libro l'ex procuratore della Repubblica di Milano Gerardo D'Ambrosio prende direttamente posizione nel dibattito sullo stato della giustizia in Italia in una rigorosa e lucida analisi che porta alla luce i progressi compiuti ma soprattutto i numerosi nodi irrisolti. Attraverso l'esempio di alcuni degli episodi più travagliati della nostra storia recente, di cui è stato testimone come magistrato sempre in prima linea (dalla strage di piazza Fontana alla morte dell'anarchico Pinelli, dal crac del Banco Ambrosiano a Mani pulite) l'autore espone le proprie riflessioni sui temi più attuali in materia: l'adozione del modello accusatorio all'americana e la sua imperfetta applicazione; la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante; il controllo popolare dei pubblici ministeri e la loro subordinazione al potere esecutivo; il sovraffollamento delle carceri. Sulla scorta di un'esperienza maturata sul campo per decenni, uno dei più noti magistrati italiani si schiera apertamente contro la riforma della giustizia della Casa delle Libertà , e avanza una serie di concrete proposte di riforma per rendere la giustizia effettivamente "giusta".
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