Baffo racconta

Baffo racconta

Per favore, non disturbiamo Giovannino Guareschi. Lasciamolo lavorare in pace se, quasi quarant'anni dopo la sua scomparsa, riesce ancora a darci racconti come questi. Tutta roba tagliata in stoffa buona, uscita tra il 1941 e il 1967 su giornali diversi e mai raccolta prima in volume. Le storie, che non appartengono alla saga di "Mondo piccolo" e neppure al ciclo del "Corrierino delle famiglie", rivelano il Guareschi di sempre: uno scrittore che non si è mai finito di scoprire. Si comincia con il brioso elzevirista di "Come finì Ara bell'Ara? ", che deliziava il direttore del Corriere della Sera. Si finisce con l'altrettanto brioso polemista, e felicemente politically incorrect, del racconto "L'embrione", che inquietava il direttore di "Oggi". In mezzo ci sono scritti capaci di toccare tutte le corde del lettore, perché hanno chiesto la vibrazione di tutte le corde della scrittura guareschiana. Ognuno opererà una selezione personale, ma difficilmente potranno rimanere fuori da quelle preferite pagine come "Appunti per un racconto di Natale", "Il cittadino Demei", "In un'ora o poco più", "Una casa che non fu venduta" o "Appuntamento". L'atmosfera delicata in cui si muovono queste storie è quella del manifestarsi del mistero, di cui Guareschi si fa cronista. Narratore reverente e meravigliato che scrive di luoghi dove spazio, tempo ed eternità si danno convegno. Dove la gravità del mondo incontra la levità della Grazia. Questo dovrebbe bastare a tutti i lettori per passarsi la voce con la richiesta di non disturbare Giovannino. Facciamolo per noi, lasciamolo in pace.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare