Fuori tempo
Può l'amore sbocciare quando sembra troppo tardi? Può la passione balzare fuori dal cassetto in cui è stata confinata? Quando, per dirla tutta, la vita riserva solo grame sorprese? Sarebbe interessante chiederlo a Emma, mamma di due figlie diverse in tutto e nonna in carriera di tre nipotini (un nipotino e due nipotine per la precisione, arruffapopoli, intelligenti e scatenati), moglie abbandonata da un marito che vuole sentirsi troppo giovane per la sua età e maestra sulla via della pensione in una classe di svogliati adolescenti. Lei ha incontrato Del (o Dal?) Pozzo agli Uffizi, figuriamoci, durante un'escursione culturale con i suoi studenti. Pioveva pure e dopo un battibecco se n'è andato senza salutare... Ma non sarebbe male nemmeno chiederlo a lui, vedovo, recluso volontariamente in casa della sorella (single da una vita) e in pessimi rapporti con il figlio e il fratello. Passa le giornate tra l'università e il suo studio cercando di scrivere un libro a quattro mani con il suo mentore, che però muore troppo presto. La situazione è drammatica. Per fortuna a volte basta modificare un elemento e la composizione chimica non solo cambia, ma diventa incandescente. E imprevedibile. Laura, la figlia maggiore di Emma, torna dagli Stati Uniti senza un posto dove dormire, se non in casa con tutti gli altri. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Come se non bastassero una rivolta popolare contro un campo nomadi, un epocale picnic familiare sull'erba, un fratello ritrovato, una roulotte in affitto, un coniuge tranquillo che uccide in orari d'ufficio, relazioni pericolose fra cognati, ex mariti che tornano da chissà dove e piccole eccezionali dissonanze quotidiane raccontate con precisione acuminata da un Aiolli in grande forma. Quando si è fuori dal tempo la felicità è l'unica vera trasgressione.
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