Campania barocca
Dagli inizi del Seicento fino alla metà del Settecento la cultura architettonica ed artistica napoletana, pur richiamandosi al Barocco romano, esprime una grande autonomia linguistica; si diffonde, oltre che nei centri campani, in vari ambiti culturali come il Salento e l'Abruzzo e si intreccia con le ricerche del Settecento siciliano, rimanendo sempre in costante dialogo con il Barocco europeo. La conquista della piazza, dello spazio pubblico, per feste civili e religiose è determinante nella formalizzazione di molti dei temi compositivi del linguaggio barocco. La corrispondenza fra apparato effimero e architettura diventa via via più stringata, a Napoli come nei centri campani: le medesime forme passano da candelabri a guglie, da tabernacoli a piante centrali, dall'arredo liturgico alle facciate esterne. Centrale in questo rinnovato clima artistico è la sintesi delle arti - architettura, scultura e pittura -, categoria fondamentale per leggere l'opera dei caposcuola del Barocco in Campania: Fanzago, Sanfelice e Vaccaro che, avvalendosi di una formazione architettonica congiunta all'esperienza pittorica e/o scultorea, raggiungono la massima abilità nell'esaltare gli effetti illusionistici e gli apparati decorativi delle loro architetture e nell'orientare l'ornamentazione plastica verso effetti di grande teatralità e qualità espressiva. E' inoltre diretto il confronto di questi maestri con il fiorente contesto della pittura napoletana che, muovendo dalla lezione di Caravaggio, esprime nel corso del XVII secolo personalità di assoluto rilievo come Caracciolo, Ribera, Stanzione e Giordano. Il clima artistico e culturale napoletano si estende ai vari centri regionali delineando un panorama ricchissimo e costellato di inediti e di 'scoperte': da Salerno, il centro più importante dopo Napoli, alle piccole capitali del Barocco come Aversa, Capua e Sessa Aurunca in provincia di Caserta, Sant'Agata dei Goti e Cerreto Sannita in provincia di Benevento, Solofra e Mercogliano in provincia di Avellino. Testi di Gaetana Cantone, Antonio Braca, Pier Luigi Ciapparelli, Ilia Delizia, Luciana di Lernia, Francesco Divenuto, Antonio Sauro.
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