Piemonte Barocco
E? solo percorrendo palmo a palmo il territorio piemontese che ci si rende conto della difficoltà di descriverne la stagione barocca: per un eccesso di meraviglia, forse, senz'altro per un difetto di conoscenza. Ciò che stupisce infatti il viaggiatore è la ricchezza, il numero e spesso la grande bellezza dei manufatti architettoníci, ma anche l'inadeguata attenzione di una storia che pare non averli compresi. Questi gioielli discreti sembrano osservare appartati i trionfi del barocco internazionale, anche se in realtà fanno parte della tradizione più elevata, la incorporano in luoghi che rimangono parte integrante del patrimonio europeo. Accanto a Torino e alle celebri residenze sabaude (la Corona di delitie legate alla Corte) il volume esplora il "territorio", il barocco delle comunità e dei villaggi; accanto alle grandi personalità artistiche (come quelle di Guariní, di juvarra, di Alfieri, di Vittorie) si cerca qui di dar conto dell'ampía circolazione di cultura nel Piemonte del Sei-Settecento, della presenza numerosa di architetti di notevole capacità e di grande operosità su tutto il territorio regionale e di una folta schiera di stuccatori, pittori, scultori, argentieri, falegnami che animano la vita artistica locale e lasciano numerosi segni della propria abilità all'osservatore di oggi.
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