Il comico
Parlare del comico e delle sue numerose e varie espressioni equivale a parlare dell'uomo stesso; sia perché l'uomo sembra essere l'unico animale capace di ridere, sia perché l'area della espressione comica si estende in parallelo all'area del tragico, cui fa da contrappunto, e le due cose insieme caratterizzano di nuovo il fenomeno dell'umano preso nelle sue più profonde e caratteristiche modalità espressive. Queste considerazioni di esordio mostrano da sole la difficoltà dell'impresa che qui è tentata, senza previi modelli o esempi paragonabili ai quali rifarsi: un dizionario del comico, appunto, di cui va subito dichiarato l'intento e la necessaria delimitazione. Come definire il comico, e magari le sue sottospecie, quali il ridicolo, il grottesco, l'umoristico, l'umor nero, il sarcastico, l'ironico e via dicendo, è già di per sé impresa non poco problematica, alla quale si sono dedicati, da secoli, filosofi, scrittori, sociologi, critici letterari, antropologi, psicanalisti, psicologi, storici del costume e dell'arte, drammaturghi e artisti: ne deriva un quadro multiverso, caratterizzato da intuizioni felici e da irresolubili interrogativi. (Dalla Presentazione). Con una prolusione di Carlo Sini e con la collaborazione di Marina Corona, Fabio Cutri, Gabriella Galzio, Carlo Gragnani, Michele Truglia, Edoardo Zuccato. Le tavole a colori sono a cura di Sergio Giuffrida e Riccardo Mazzoni.
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