Il pensiero delle pratiche. Vol. 4/2: La solidarietà delle pratiche e l'origine dell'autocoscienza
Gli scritti raccolti in "La solidarietà delle pratiche e l'origine dell'autocoscienza" riprendono sotto una nuova luce temi centrali nel lavoro dell’Autore sin dagli anni Settanta e Ottanta. Da un lato è in questione la relazione tra semiotica ed ermeneutica; da un altro lato il pensiero delle pratiche e la sua relazione col tema della scrittura. Il punto di approdo è quella declinazione etica del conoscere e della funzione genealogica della filosofia che assume, nei lavori qui presentati, i tratti seducenti e sconcertanti del salto nell’abisso. Il pensiero delle pratiche dissolve infatti i punti di appoggio consolidati nella tradizione filosofica e impone di slanciarsi verso forme inedite del filosofare, non per amore di novità, ma di verità. Come già era emerso nel percorso «abissale» di "Archivio Spinoza" (in Opere, vol. IV, tomo I), vita e sapere si intrecciano in modalità essenzialmente problematiche e nondimeno feconde. Qui l’intreccio assume come tema una domanda tipicamente gnoseologica: come è possibile la corrispondenza di mente e mondo, che è la condizione stessa del conoscere? Questa domanda è il filo rosso che lega strettamente "Idoli della conoscenza" con "Gli abiti, le pratiche, i saperi" e con i sei testi, più recenti e più antichi, raccolti nelle Appendici. Il percorso siniano si snoda dalle questioni epistemologiche e cosmo-logiche kantiane, peirceane, einsteiniane e putnamiane al senso pro-fondo della rivoluzione darwiniana, rivisitata con aperture e materiali radicalmente nuovi. Centro ideale e banco di prova del percorso è la lunga indagine dedicata alla nascita dell’autocoscienza, ricondotta alla progressiva solidarietà di pratiche emergenti e retroflesse, sino a un chiarimento che ambisce a presentarsi come definitivo. In una parola, il cammino di Sini si configura qui come comprensione genealogica della conoscenza e come sua traduzione in una occasione etica.
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