Fallimenti, accidia e bugie

Fallimenti, accidia e bugie

In quanto ad attendere, Giovanni aveva atteso abbastanza. Ora s'aspettava un segnale. Aveva accumulato una serie di progetti falliti, abortiti o realizzati malamente. E poi le bugie che aveva inanellato e si era lasciato alle spalle lo intristivano: era un uomo sulla soglia della mezza età, come si dice, ma non si sentiva certo vecchio. Nativo dell'Umbria da una famiglia di modesti contadini, laureato in Economia e commercio, aveva vinto un concorso alle Poste. Neí giri per l'Italia meridionale aveva conosciuto una ragazza del Sud che gli aveva sciorinato la sua drammatica vita e ora studiava a Milano. Milano. Fu a quel tempo che la sua innata vocazione a raccontare fandonie divenne una sorta di mania bulimica. Ne inventava di ogni genere e si sorprese che incontrassero consenso. Disse al capoufficio che aveva trovato sua moglie a letto con un parente e ciò gli creò attorno un clima che oscillava tra la solidarietà di qualcuno, la commiserazione di altri, e anche un malcelato sarcasmo. Il "cornuto" non è mai stato amato ma sempre deriso. Sarebbe stato assai meno penoso dire la verità, ma dire il vero non era nelle sue corde. Così alla sua vocazione a dire bugie, aggiunse il vittimismo. Per via della giovane donna conosciuta per caso la vita di Giovanni prenderà poi una piega improvvisa e gravida di conseguenze, chiudendo il cerchio di una vita vissuta tra fallimenti, accidia e bugie.
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