Donne moderne nel Medioevo. Il movimento delle beghine: Hadewijch di Anversa, Mectilde di Magdeburgo, Margherita Porete
Al declinare del mondo feudale, tra il XII e il XIV secolo, nelle Fiandre e in altre parti d'Europa, assistiamo a un fenomeno di straordinaria modernità unito a una grande profondità religiosa. Delle donne laiche, in questo già precorritrici dei tempi, si fanno carico di opere di carità e di assistenza in una società sempre più divisa a causa degli sviluppi cittadini tra abbienti e nuovi poveri. Si tratta delle beghine, e tra esse spiccano personalità di forte spessore. Il fatto che il termine "beghine" abbia oggi preso un carattere quasi simbolo di un pietismo superstizioso fa parte di quelle sovversioni di significato che la storia conosce. L'evento delle beghine pertiene anzitutto alla storia della Chiesa, a una interpretazione del cristianesimo come vocazione a sovvenire agli altri per amore del Cristo fattosi uomo e sacrificatosi per l'uomo. Spiritualità moderna che prepara figure come san Vincenzo de' Paoli con secoli di anticipo. Ma anche evento storico che mostra la crisi di un mondo che, modernizzandosi, si prepara, in nome dei nuovi lavori della vita cittadina, a lasciare indietro chi non è fortunato. Le figure di Hadewijch di Anversa, Mectilde di Magdeburgo e Margherita Porete non fanno solo parte della storia della mistica, ma sono a un tempo segno di una radicale critica sociale.