Il business dell'acqua. Compagnie e multinazionali contro la gente
La privatizzazione dell'approvvigionamento idrico cominciò in Inghilterra nel 1989 sotto il governo di Margaret Thatcher. Nei dieci anni successivi, le nuove compagnie idriche hanno ricavato profitti per oltre dieci miliardi di sterline. Oggi due colossi, la Veolia e la Suez, controllano l'80% del mercato idrico internazionale, contando circa trecento milioni di clienti. Nazione dopo nazione, si levano proteste che sono destinate ad aumentare: in Bolivia, Argentina, Ghana, Sudafrica. I colossi dell'acqua si stanno spostando verso nuove aree di mercato in Cina, Nord America ed Europa. Le persone che non hanno accesso all'approvvigionamento di acqua pulita sono, comunque, ancora più di un miliardo nel mondo. "Il business dell'acqua" traccia nel dettaglio la storia che si cela dietro a questi fatti e a queste cifre. L'autrice ha viaggiato per l'America latina, l'Africa e l'Europa per intervistare i poveri, gli esperti, i dirigenti delle compagnie, allo scopo di riportare una storia molto più complessa del semplice scontro tra servizio pubblico e fornitura privata o delle innovative 'partnership' tra i due. La domanda di fondo è se le decisioni sull'approvvigionamento idrico e sull'accesso all'acqua debbano essere prese dai cittadini o dalle compagnie private e dalle multinazionali. L'acqua è un diritto dell'uomo o soltanto un bene commerciabile al pari di altri?L'edizione italiana è stata appositamente aggiornata dall'autrice, con particolare riferimento alla situazione italiana, avvalendosi anche della collaborazione di Emanuele Lobina, della Public Services International Research Unit (PSIRU) dell'Università di Greenwich, Londra.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa