Geografia delle droghe illecite. Guerra alla droga=droga alla guerra
Il presente volume di Pietrostefani, che fa seguito al "Sistema droga. Per capire le cause e punire di meno" (Jaca Book, 1998), ci conduce direttamente nel mercato internazionale della droga e nelle mutazioni avvenute in tale mercato, sulle rotte vecchie e nuove seguite dai trafficanti. Il libro mostra le relazioni tra la repressione del narcotraffico e le strategie politiche interne e internazionali di piccole e grandi potenze del pianeta per giungere ad evidenziare il legame perverso che esiste fra il narcotraffico e la guerra. La principale fonte utilizzata dall'autore è il sito web della DEA, la Drug Enforcement Administration, del governo degli Stati Uniti. La Casa Bianca da lungo tempo considera la cosiddetta guerra alla droga uno degli strumenti della sua politica estera per rafforzare la propria autorità internazionale. Si serve in realtà, secondo l'autore, di un 'logoro arnese' che porta solo discredito agli Stati Uniti e danni a livello mondiale. Può la guerra alle droghe perseguire un fine diverso da quello dichiarato? La guerra e il narcotraffico perseguono in realtà lo stesso fine di propulsori economici o, meglio, di accumulatori di profitti in tempo di crisi economica. La responsabilità non può essere perciò addossata né al coltivatore di papaveri né al 'cocalero'. Né i profitti della droga vanno nelle casse dei paesi produttori incriminati, ma in quelle dei paesi ricchi che si lagnano di avere le giovani generazioni assalite dalla droga stessa, proprio quando ne stimolano la domanda. Questo libro è dedicato all'uso politico della droga perché da parte della strategia imperialista americana siamo messi di fronte a una nuova guerra dell'oppio, di ottocentesca memoria, su scala mondiale.
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