Il lavoratore fuori garanzia. Solitudini e responsabilità di una società avanzata
Le rapide trasformazioni che caratterizzano l'evoluzione economica e sociale del nostro tempo costringono a un'urgente ridefinizione del quadro delle politiche del lavoro. Le nuove offerte e le nuove occasioni di impiego che si dischiudono nelle metropoli e nella società attuale possono, in caso contrario, disperdersi e generare disagio e marginalità. Un caso paradigmatico è rappresentato, in questo senso, dal così detto 'lavoro atipico', in ogni sua forma possibile: una nuova dimensione lavorativa che tanto si diffonde e che tanto offre, ma che, allo stesso tempo, è ancora così poco indagata, riconosciuta e, soprattutto, tutelata. L'autore ha scelto di aprire queste pagine con cinque storie reali per meglio rendere evidenti, utilizzando esperienze concrete, le criticità ma anche le opportunità presenti in una società come quella italiana. Dopo un'indagine che, nei capitoli successivi, chiarisce il quadro economico, legislativo e sociale, si delinea una concreta proposta di intervento, volta a reintegrare nel sistema di protezione sociale una numerosa e produttiva schiera di lavoratori e in particolare di lavoratrici, che sino a questo momento pagano, un po' per tutti, il senso di disorientamento che trasformazioni tanto rapide comportano. Le novità sociali, economiche e tecnologiche non devono 'produrre' un 'lavoratore senza garanzia', ma vanno utilizzate e contestualizzate in un sistema di protezione sociale che valorizzi nuovi lavori e faccia da garanzia per i lavoratori.
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