Alce Nero grida. L'agricoltura biologica, una sfida culturale
Può il 'fare biologico' selezionare e ridurre le varietà in nome della produttività? Che cosa pensare dell'utilizzo di prodotti biologici importati da Paesi poveri e realizzati con lo sfruttamento del lavoro, anche minorile? Ciò che è scientificamente possibile è ugualmente giusto? Che senso ha la democrazia senza partecipazione, lo sviluppo economico senza scelte per l'uomo e dell'uomo? Queste sono le nuove sfide che legano il 'fare biologico' alla bioedilizia, al principio di precauzione, al dibattito sull'accanimento terapeutico, alle medicine dolci, alla lotta agli OGM e alla brevettabilità degli organismi, al commercio equo e solidale, alla banca etica e al Mediterraneo, sul quale sempre più si apre l'orizzonte di Alce Nero. Gino Girolomoni, con il consueto stile diretto e vivo da contadino 'coltivato' che parla davanti a un camino, racconta la propria storia e la storia di amici contadini e intellettuali che come lui e con lui hanno sempre ricercato un agire che avesse un senso, per essere 'credibili'. (Dalla Nota di edizione)
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