Stili laicali
Balthasar pone come principale compito dell’estetica teologica quello di conferire tinta e pienezza storiche alle proposizioni del volume "La percezione della forma", che introduce la sezione “Gloria” della trilogia. Così i volumi secondo e terzo di “Gloria”, "Stili ecclesiastici" e "Stili laicali", riguardano teologie e immagini del mondo cristiano di grande efficacia storica. Con il XIV secolo Balthasar vede una rottura. In "Stili laicali" i rappresentanti della fraternità cristiana non vengono individuati tanto in figure ecclesiastiche (come nel volume precedente, "Stili ecclesiastici" che va dalla tarda antichità al Medioevo), quanto in «figure a volte incomprese e proscritte nel loro perseguire le mete più genuine della Chiesa e della teologia». In Stili laicali la scelta di Balthasar − che nell’introduzione ai due volumi cita un numero ben più alto di pensatori, scienziati, letterati, poeti, santi, artisti − cade su Dante, Giovanni della Croce, Pascal, Hamann, Solov’ëv, Hopkins, Péguy.
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