Il figlio unigenito e i suoi fratelli. Unicità del Cristo e pluralismo religioso
Nello spirito del Vaticano II, che ha già tracciato un primo tornante attraverso il riconoscimento di "ciò che è vero e santo" nelle altre religioni, questo libro è un invito a un itinerario che consente di pensare l'unicità del Cristo nel contesto di un mondo segnato da una pluralità di tradizioni culturali e religiose. Dopo una presentazione dei dibattiti sull'unicità del Cristo e un tentativo di chiarirli a partire dalla tradizione cristiana, il volume propone una serie di contributi esegetici e teologici per pensare oggi, nel contesto del pluralismo religioso, il mistero dell'"Unigenito" e dei suoi "fratelli". La globalizzazione può condurre, per certi versi, a relativizzare radicalmente ogni pretesa all'assoluto e a colpire quindi il concetto di "unicità", tanto che essa viene spesso concepita dall'Oriente come un concetto "occidentale" che sembra impedire l'espressione di un vero pluralismo. In questa situazione, domande cruciali sono ormai poste al cristianesimo, il quale infatti, per la tradizionale affermazione dell'unica mediazione di Cristo, è talvolta sospettato di assumere un atteggiamento di intolleranza nei confronti delle altre religioni. Eppure la sfida principale di questo libro consiste nel comprendere che l'unicità della mediazione di Cristo non è esclusiva di altre forme di mediazione, cioè di religiosità, sebbene ne costituisca l'origine e il termine.
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