L'ottavo libro dei ritratti di santi
"Nel medioevo vi erano dei monaci che trascorrevano l'esistenza a dipingere il Volto Santo, sempre il medesimo volto, che in realtà poi non era mai del tutto identico". Così scriveva, nei capitoletti introduttivi de "L'avventura di un povero cristiano", Ignazio Silone il quale non nascondeva il desiderio di imitare gli antichi monaci. Da alcuni anni l'auspicio dello scrittore abruzzese è stato fatto proprio dal padre Antonio Sicari che, non a caso, è un carmelitano. Con passione egli racconta le storie dei santi, che diventano tutte delle pennellate con le quali egli contorna e abbellisce l'unico volto di Cristo. I santi raccontati in questo volume portano i nomi di Bernardo di Clairvaux, Bernardino da Siena, Caterina da Genova, Carlo Borromeo, Giacomo Cusmano, Paolina Visintainer, Armida Barelli, Maria Maravillas di Gesù, Josemaría Escrivà, Pino Puglisi. I due fuochi della narrazione sono collocati nel Medioevo e nel ventesimo secolo, collegati da due figure diverse ma complementari come santa Caterina da Genova e san Carlo Borromeo. All'inizio ho sottolineato l'unità cristocentrica che soggiace alla narrazione. A conclusione è giusto ricordare la varietà e la peculiarità di ogni singola persona e situazione. Perché, come padre Sicari è riuscito a dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio, la santità non è meno accattivante del male e le vie dei santi sono infinite e belle come i sentieri di Dio. (Elio Guerriero)