Il settimo libro dei ritratti di santi
I libri di padre Sicari sui santi ripropongono la scommessa di Pascal nel campo della storia: nei momenti più difficili, quando la voce del Vangelo sembra sovrastata e ridotta al silenzio, nuovi testimoni sorgono a riproporre in modo convincente la parola di Gesù. Il settimo volume presenta alcune figure di santi che si sono distinti in due epoche storiche, la controriforma e l'inizio della rivoluzione industriale, particolarmente difficili per la vita cristiana. Nel passaggio dal Cinquecento al Seicento antiche verità si sfaldano, l'ordine sociale è sovvertito, la Chiesa cattolica sembra vicina al tracollo. Girolamo Emiliani, Francesco Saverio, Pietro Claver osano invece sperare nella forza del Vangelo e nella sua capacità di affrontare situazioni in apparenza disperate. Per la loro fede essi ottengono grandi risultati nel campo dell'educazione, nella vita sociale, nella diffusione del Vangelo. Ancora più complessa è la crisi dell'Ottocento. Gli illuministi hanno già decretato la fine della Chiesa, nelle nuove forme di produzione non sembra esserci più spazio per la carità. Elisabetta Canori Mora, Margherita, mamma di don Bosco, Domenico Savio, Ermanno Cohen e Charles de Foucauld non credono ai profeti di sventura. Con la loro vita essi testimoniano che il Vangelo è vivo e operante anche in epoca moderna. All'inizio e alla fine due personalità straordinarie: Domenico de Guzmán e Giovanni XXIII. Il fondatore dei Domenicani è chiamato dottore della verità, il pontefice del Vaticano II il papa buono. Due attributi, la verità e la bontà, così profondamente umani e così profondamente cristiani.