Gli antichi carismi della Chiesa. Per una nuova collocazione
Nei nuovi Movimenti Ecclesiali il 'carisma originario' è trasmesso a tutti i fedeli battezzati che lo Spirito intende coadunare. Laici, consacrati, preti inverano poi lo stesso carisma originario nei diversi stati di vita e secondo la vocazione di ciascuno. In tal modo - già all'interno dello stesso Movimento - trova piena attuazione la ecclesiologia di comunione e di missione annunciata dal Concilio Vaticano II. Negli Istituti più antichi, invece, il carisma è ancora 'dei consacrati', i quali cercano poi faticosamente di condividerlo 'con i laici', con forme di associazione o di partecipazione. Perché non assecondare invece la 'nuova stagione ecclesiologica' studiando ed esperimentando come anche un antico carisma possa anzitutto descrivere 'un tipo di fedele battezzato', che solo successivamente è o consacrato, o laico, o prete, ma in modo che i diversi stati di vita e le diverse vocazioni siano già legati tra loro alla radice, comunionalmente e missionariamente? Benché scritto da un carmelitano ed esemplificato sul 'carisma carmelitano', questo libro è rivolto anche a tutti i religiosi e le religiose e pone loro una domanda: "Può un istituto religioso evolvere in maniera armonica, senza traumi e lacerazioni, verso la forma ecclesiologica degli attuali Movimenti Ecclesiali?". Non è un cambiamento giuridico quello che viene chiesto, ma un cambiamento culturale ed ecclesiologico, nel desiderio che la Chiesa possa essere davvero tutta animata dai doni dello Spirito.
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