Illusioni perdute. Banche, imprese, classe dirigente in Italia dopo le privatizzazioni

Illusioni perdute. Banche, imprese, classe dirigente in Italia dopo le privatizzazioni

Le privatizzazioni sono state una svolta importante nella storia italiana recente: volevano essere la via per risolvere i problemi che si erano andati accumulando, una reazione al rallentamento della crescita economica e una spinta per le riforme che venivano realizzate con difficoltà. Erano vissute come un segnale importante del cambiamento e il primo decisivo passo verso la trasformazione del paese: in questo senso si caricavano di aspettative e speranze, che andavano ben al di là della dimensione puramente finanziaria. Invece l'appuntamento degli anni Novanta non ha dato i risultati sperati e il rallentamento dell'Italia rispetto agli altri paesi si è ulteriormente accentuato. Un bilancio amaro per gli autori, che hanno vissuto da protagonisti quel periodo e che lo ricordano come un'esperienza unica, dove si fondeva passione civile e impegno professionale; si scorgeva finalmente la possibilità concreta di imprimere una svolta: le privatizzazioni avrebbero fatto dell'Italia un paese migliore, con una classe dirigente finalmente adeguata. Perché questa ennesima occasione perduta?
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