Giustizia per gli animali. La nostra responsabilità collettiva
È idea diffusa considerata un peccato filosofico originale, che gli animali siano «automi senza una visione soggettiva del mondo». Ma gli enormi progressi scientifici degli ultimi 30 anni ci rivelano il contrario: tutti i vertebrati avvertono dolore, provano emozioni, hanno forme di percezione che nemmeno gli umani hanno, e comportamenti sociali non solo genetici ma appresi. Una volta riconosciuta la non facile demarcazione tra uomini e animali, difficilmente possiamo accettare di rimanere ancorati all’etica classica. L’autrice delinea quindi un quadro teorico originale, ricorrendo al suo capabilities approach e fornendo diversi esempi di esiti pratici che esso comporta.