Comunità contro individualismo. Una parabola americana
Disuguaglianza profonda e in accelerazione; polarizzazione politica senza precedenti; discorso pubblico al vetriolo; un tessuto sociale sfilacciato; narcisismo pubblico e privato, oggi gli americani sembrano concordare solo su una cosa: questo è il momento peggiore della loro storia. Ma non è così, nell’età dell’oro della fine del 1800, l’America era fortemente individualista, ineguale, polarizzata e profondamente frammentata, proprio come lo è oggi. È stato all’inizio del ventesimo secolo che l’America è diventata – lentamente, in modo irregolare, ma costante – più egualitaria, più cooperativa, più generosa; una società in ripresa, più focalizzata sulle responsabilità reciproche e meno sull’interesse personale. Fino agli anni ’60, quando queste tendenze si sono invertite, lasciando il paese nel caos odierno. In un’ampia panoramica di oltre un secolo di storia, attingendo alla sua inimitabile combinazione di analisi statistica e narrazione, Robert Putnam osserva una notevole confluenza di tendenze che ci hanno portato da una società dell’«io» a una società del «noi» e poi di nuovo indietro. Trae lezioni ispiratrici per il nostro tempo da un’era precedente, quando un gruppo di riformatori modificò la rotta, mettendo il paese sulla strada giusta per diventare una società ancora una volta basata sulla comunità. Coinvolgente, rivelatore e tempestivo, questo è il lavoro più ambizioso di Putnam, un’altra pietra miliare nel suo percorso intellettuale.