Il cardinale e la città. Studi su Giacomo Lercaro e la chiesa di Bologna
Giacomo Lercaro, il Cardinale per molti che assistettero alle vicende che lo videro come protagonista, è stato arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968. Arrivò nella diocesi petroniana dopo una lunga esperienza genovese e un breve mandato episcopale a Ravenna. Incarnò per circa un decennio l’energico ruolo di difensore del cattolicesimo locale in un contesto che aveva visto a Bologna e in genere nella regione emiliano-romagnola l’affermazione postbellica dei partiti di massa legati al pensiero e alla tradizione politica social-comunista. Fu uno scontro dai caratteri talvolta estremi. Ne derivò l’immagine di un vescovo portatore di una forte progettualità pastorale, soprattutto liturgica, e nel medesimo tempo di una ferrea volontà di resistenza anche ideo- logica contro le istituzioni e le figure del percepito antagonista. La sua partecipazione eccezionale al concilio Vaticano II ne confermò la caratura straordinaria, mentre la pur breve stagione postconciliare da lui vissuta come vescovo attenuò significativamente i tratti dello scontro ideologico degli anni Cinquanta, facendo di Lercaro, da ultimo, il “profeta” di una pace internazionale che la fase più dura della guerra in Vietnam rese peraltro sostanzialmente utopistica.