Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII)

Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII)

Per quanto gli indici romani dei libri proibiti del Cinquecento registrino un numero esiguo di autori e di opere letterarie, gli interventi sulla letteratura di svago furono molto ampi. Pareva ai censori che gran parte delle opere dei più diversi generi – dalla novellistica, al romanzo cavalleresco, al poema biblico, alla satira – fosse caratterizzata da anticlericalismo, o lascivia e oscenità, o commistione tra sacro e profano, tra pagano e cristiano. Il libro ricostruisce i meccanismi che portarono alla distruzione di un vastissimo patrimonio culturale, alla manipolazione di opere attraverso l’espurgazione, a profonde trasformazioni di interi generi letterari, ma anche alla prassi sempre più diffusa tra gli autori dell’autocensura. Se lo scopo di quest’azione repressiva era la moralizzazione dei fedeli, non vi è dubbio che, unita alla rimozione della Sacra Scrittura e dei libri di contenuto biblico in volgare, alla liturgia e alla recita delle preghiere in latino, essa consentì alla Chiesa di esercitare più facilmente il suo potere sulle menti e sulle coscienze riducendo i fedeli allo stato di «minorenni perpetui».

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Dettagli Libro

  • Titolo: Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII)
  • Autore: Gigliola Fragnito
  • Curatore:
  • Traduttore:
  • Illustratore:
  • Editore: Il Mulino
  • Collana: Storica paperbacks
  • Data di Pubblicazione: 2022
  • Pagine: 328
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 9788815299512
  • Società - Politica

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