Oltre il gender. I nuovi paradossi dell'identità
Le nostre società continuano a basarsi sul dualismo uomo-donna. Una struttura che costituisce una barriera sociale per coloro che (transgender, transessuali, di genere non-binario...) desiderano cambiare, mescolare o identificarsi in più espressioni di genere. Nonostante i generi multipli, i pronomi e i bagni neutri, le denominazioni X e altre manifestazioni di degendering stiano diventando comuni, le categorie giuridiche e sociali dell’emancipazione sono ancora modellate sulla struttura binaria. Viviamo perciò una situazione paradossale: per identificare e combattere concretamente la disuguaglianza di genere, qualunque essa sia, abbiamo a disposizione solo quelle categorie – frutto anche delle lotte femministe per la parità all’interno di una struttura patriarcale di fatto non modificata – che oggi risultano però troppo riduttive per riconoscere le molte maschilità e femminilità possibili. I nuovi paradossi dell’identità: e se il genere non fosse più il modo efficace per rendere inclusiva la società? Se aspiriamo all’uguaglianza, dobbiamo desiderare un mondo dove si possa andare verso l’unicità.