Noi senza patria
«Un libro che incanta chiunque abbia la fortuna di leggerlo.» – Concita De GregorioEbrea berlinese esule ventenne a Parigi e in Italia, Ursula Hirschmann si era accinta più volte a scrivere delle memorie, ma nel 1975 una grave malattia le impedì di proseguire. Fu dunque Altiero Spinelli che ne ricompose i diversi frammenti in questo libro che, anche in forza della sua stessa incompiutezza, dispiega una singolarissima intensità evocativa, e dal punto di vista letterario si offre come prova assolutamente compiuta. Berlino e l’ambiente famigliare, ricostruito con il corredo di suggestive foto d’epoca; l’attività politica e il precoce esilio a Parigi; Eugenio Colorni e la sua famiglia, il matrimonio e la nascita della prima figlia: sono questi i fili della memoria lungo i quali si dispongono le tessere dei ricordi. Su tutto un mondo scomparso, una patria perduta quando «era ancora così mia, che io nemmeno sapevo di amarla».
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