Una costituente per un nuovo welfare. La lotta alla povertà. Rapporto 2023
Il rapporto sulla lotta alla povertà «Se questo è welfare» del 2018 prefigurava la crisi di fiducia che stiamo vivendo. Le preoccupazioni non riguardavano il grande dubbio «Se questo è welfare» ma, prima ancora, la carenza di idee su come affrontare una crisi di senso e di prospettiva. Esprimeva la speranza di un cambio di paradigma, dalla cittadinanza incompiuta dei diritti a quella dell'incontro tra diritti e doveri. Non è una novità, lo ha chiesto la Costituzione in modo lungimirante. I padri costituenti, infatti, immaginavano i rischi di una società composta da individui che non diventano persone e non rivendicano il diritto di avere doveri. È un passaggio tuttora ostacolato da una cultura politica che considera la povertà un effetto inevitabile dello sviluppo, mentre il nostro destino sociale e ambientale è in gravi difficoltà. Il rapporto 2023 ci ricorda che insieme con i bisogni dimenticati ci sono i doveri dimenticati, cioè una miscela pericolosa che sta implodendo senza che i governi e le comunità locali siano in grado di evitarla. Per questo è urgente ripartire dalla Costituzione. Il problema non è cambiarla ma realizzarla. Il legame tra diritti e doveri si è allentato e si sta rivelando un problema per la democrazia. Democrazia significa ascolto, confronto, composizione delle capacità e delle umanità, dove ogni persona possa contribuire al bene proprio e di tutti. Non è delega, ma quotidiana interpretazione del diritto di avere doveri, con reciprocità lungimiranti e accoglienti nei confronti delle nuove generazioni, cioè presente e futuro insieme.