La giustizia digitale. Determinismo tecnologico e libertà
Con un'analisi che è al contempo giuridica e filosofica, il volume cerca di confrontarsi con questo immane cambiamento con occhi privi di pregiudizi, considerando possibili progressi e probabili regressioni della giustizia «predittiva» e degli algoritmi applicati a contratti e ad altri istituti. «Si annuncia per la giustizia un nuovo campo di tensioni. E non è detto che sia un male. Se la spinta verso il determinismo sarà troppo forte, sarà necessario ricordare – concludono Garapon e Lassègue – che la giustizia consiste proprio nell’evitarlo, in nome del diritto, dell’aspirazione alla libertà. E della convivenza con la fallibilità umana» - Giancarlo Bosetti, Robinson Nell'ambito della giustizia, non diversamente che in altri settori, avanzano processi di digitalizzazione che promettono di eliminare errori, discrezionalità e incertezze propri della tradizionale decisione affidata ai giudici. Robotizzazione di alcune funzioni, risoluzione dei conflitti su piattaforme elettroniche, algoritmi ed estese possibilità di accesso: la digitalizzazione configura una rivoluzione non solo grafica ma anche antropologica, che rischia tuttavia di far scomparire dalle funzioni di giustizia il patrimonio simbolico che era parte del mondo giuridico.