Stabilitas regni. Stabilitas regni Percezione del tempo e durata dell'azione politica nell'età degli Ottoni

Stabilitas regni. Stabilitas regni Percezione del tempo e durata dell'azione politica nell'età degli Ottoni

Stabilitas regni e stabilitas imperii sono espressioni attestate in centinaia di diplomi merovingi, carolingi, ottoniani e salici (secc. VII-XI): esse indicano uno dei concetti politicoreligiosi più rilevanti dell'alto e del pieno medioevo. Ripetutamente, infatti, i re chiesero ai chierici e ai monaci di pregare pro stabilitate regni (o imperii), mostrando come loro preoccupazione centrale fosse la stabilità nel tempo dell'ordinamento politico. A quali significati antropologico-religiosi alludeva questa "stabilità nel tempo" del regno e dell'impero e quali erano le sue implicazioni in termini istituzionali? Questo libro cerca di rispondere a tali interrogativi, scegliendo come contesto di indagine l'età degli Ottoni (936-1024), quando un accentuato sperimentalismo politico rese ancora più urgente l'esigenza di una stabilità continuamente ambita e mai definitivamente realizzata. L'indagine condotta si muove su due piani. Per un verso, l'aspirazione alla stabilità del regno è contestualizzata alla luce delle percezioni del tempo e degli schemi di teologia della storia diffusi nella cultura ottoniana; per un altro verso, sono analizzate le ripercussioni politico-pratiche di questa idea, attraverso una verifica della durata e della progettualità dell'azione dei re ottoniani, quindi della capacità o incapacità delle prassi di governo di incidere stabilmente nel tempo.
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