Le ragioni del moderno
Cosa è "moderno"? Quale rivoluzione la "modernità" ha introdotto nel mondo? Quale epoca si può definire "moderna"? Le risposte a queste domande pongono l'origine della svolta moderna o nella rivoluzione dell'umanesimo o nella "rivoluzione dei Lumi", lasciando però aperta la questione del "post-", ancora in fieri. Questo libro esplora, da diversi punti di vista, le strutture fondamentali che permettono di distinguere la modernità dall'antichità e dal Medioevo. Se la centralità dalla "ragione" caratterizza il punto di svolta, ci si interroga qui se essa possa essere ridotta a una sola, indistinta e generica dimensione, o se vi siano una pluralità di "ragioni" a caratterizzare lo strutturarsi della lunga fase storica che va dalla fine del XV alla fine del XX secolo. Alcuni ambiti conquistati dal primato della razionalità sono più facilmente identificabili, come i sistemi giuridici o quelli economici, mentre, in altri casi, le cose si presentano sotto una luce più problematica, come per esempio l'ambito della religione cristiana. Ma si deve anche tenere conto del conflitto fra spiegazioni razionali e altri tipi di spiegazione su fenomeni non facilmente inquadrabili: un conflitto che si ripresenta ciclicamente nell'esperienza storica dell'Occidente. Il volume si misura con la complessità di queste tematiche, rifiutando ogni pregiudizio e scegliendo un approccio di indagine mirato ad aprire una discussione culturale capace di superare l'ambito specialistico degli studi storici.
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