Gli usi della diversità genetica. Identità, «parentela genetica» e il caso di un paese ogliastrino (Talana)

Gli usi della diversità genetica. Identità, «parentela genetica» e il caso di un paese ogliastrino (Talana)

La genetica ha un ruolo strategico nella ricerca di certezze che caratterizza l'epoca contemporanea. Ritenuta capace di leggere l'intimo codice della natura, si pone ormai come linguaggio potente dell'identità, sia individuale che collettiva. Il DNA garantisce legittimità a discorsi e pratiche che cercano l'origine ultima, e dunque l'essenza, dei propri usi e costumi. Lo si può vedere nei diversi casi presentati nel volume, dalla conferma della discendenza nera del presidente americano Thomas Jefferson, che giocherà un ruolo centrale nella politica del riconoscimento dei neri americani, all'avvaloramento delle affermazioni identitarie dei Lemba, tribù sudafricana che rivendica le proprie origini ebraiche. Un particolare caso, etnografato dall'autrice stessa, attesta come gli alberi genealogici possano essere strumenti preziosi di questo processo: in un paese della Sardegna, Talana, l'incontro tra le conoscenze locali sulle parentele e le genealogie elaborate dai genetisti impegnati in una ricerca sul DNA locale ha prodotto un discorso identitario basato su autoctonia e autenticità. Gli alberi genealogici sono stati modificati e interpretati dagli abitanti per dimostrare che i valori della tradizione scorrono ancora nelle loro vene. Si tratta di un caso che mostra la genesi, nel vissuto quotidiano di una comunità, di un fenomeno sempre più diffuso: il potere metaforico e la pregnanza del ruolo culturale del DNA.
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