Voto amaro. Disincanto e crisi economica nelle elezioni del 2013
Dovevano finalmente chiudere un ciclo vizioso e segnare un radicale rinnovamento. Non è stato così e le elezioni del febbraio 2013 hanno lasciato tutti con l'amaro in bocca. Certamente il Pd, vincitore designato e mancato, ma anche il Pdl, orfano di metà del proprio elettorato 2008. Certamente il nuovo centro montiano, rimasto ben al di sotto delle aspettative, ma anche Rivoluzione civile di Ingroia, rimasta addirittura fuori dal Parlamento. Certamente Lega e Sel, ridotte al ruolo di gregari nelle rispettive coalizioni, ma perfino l'M5S, protagonista di un successo tanto ampio da minacciarne paradossalmente la coesione. Soprattutto, l'ennesimo boccone amaro è stato ingoiato dal paese. Siamo così riusciti nel capolavoro di inventare un gioco in cui tutti perdono? Risponde Itanes, alla luce di quanto è successo qualche mese fa e potrebbe succedere tra qualche mese.
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