Requiem per la scuola? Ripensare il futuro dell'istruzione

Requiem per la scuola? Ripensare il futuro dell'istruzione

I sistemi scolastici franano ovunque, anche laddove sembrano stabili. La scuola sembra più che altro supplire a strutture familiari e sociali in crisi e si trova a somministrare terapie psicopedagogiche a una popolazione giovanile perturbata, sprovveduta di punti di riferimento. Nell'attuale scuola di massa gli insegnanti non hanno nemmeno più la funzione che avevano i loro predecessori di selezionare le élite intellettuali, e di meritarsi con ciò il riconoscimento sociale. Gli odierni sistemi scolastici ­ di stampo ottocentesco - registrano ovunque un duplice fallimento di efficienza e di equità: l'impossibilità di far acquisire a ognuno un bagaglio minimo di conoscenze e competenze e quello di democratizzare la società, favorendo, mediante l'istruzione, la mobilità sociale. Il divario, inoltre, tra mondo scolastico e informatico è massimo. I nativi digitali sperimentano ormai spazi aperti di apprendimento e modalità di accesso alla conoscenza molteplici, molto lontani dai riti scolastici. Ce n'è abbastanza per chiedersi su che cosa appoggiano oggi i sistemi scolastici e se hanno ancora un senso.
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