Fare gli ebrei italiani. Autorappresentazioni di una minoranza (1861-1918)
Fatta l'Italia, bisognava "fare gli ebrei italiani", ovvero cercare di capire cosa potesse significare essere ebrei e italiani dopo l'emancipazione e l'Unità, che avevano alterato in maniera sostanziale gli orizzonti politici e giuridici, ma anche simbolici ed emotivi entro i quali le due identità, l'ebraica e l'italiana, erano vissute per secoli. Protagonisti del libro sono testi prodotti da rabbini, maestri di scuola, dirigenti delle comunità, avvocati e intellettuali ebrei alle prese con queste nuove sfide. Temi come integrazione, famiglia, nazione, religione, sionismo si intrecciano con le diverse (e in genere non positive) rappresentazioni dell'ebreo circolanti nella cultura dell'epoca. Il volume propone per la prima volta una storia culturale del discorso nazionale ebraico-italiano fra l'Unità e l'avvento del fascismo. Un libro originale e innovativo, non solo per la storia dell'ebraismo italiano, ma anche per quella delle idee di nazione, cittadinanza e appartenenza italiane.
Momentaneamente non ordinabile