Studiare a giurisprudenza
Il mondo universitario è in rapida evoluzione: al punto che il passaparola da una generazione all'altra di studenti ha perso in gran parte efficacia. A fianco della didattica sono state introdotte nuove funzioni come la valutazione e il tutorato; l'unità di misura dell'impegno dello studente e di un corso è espressa in crediti; è stato ideato un sistema di orientamento sia per gli studenti "in entrata" (maturandi) che "in uscita" (laureati); in talune sedi sono previsti dei test di ingresso, interi semestri possono essere frequentati in università europee (programma Erasmus) e talvolta esistono anche le doppie lauree mediante convenzioni con università straniere. A Giurisprudenza il ciclo di studi è ora di cinque anni ed è stata ridefinita anche la formazione successiva alla laurea e gli accessi alle varie professioni. Per un aspirante giurista quindi orientarsi è tutt'altro che facile; da qui l'idea di un nuovo ausilio che a distanza di venticinque anni mira a uguagliare il risultato della allora innovativa "Guida alla facoltà di Giurisprudenza" di Sabino Cassese, di cui il curatore è allievo.
Momentaneamente non ordinabile