Anni di novità e di grandi cose. Il boom economico fra tradizione e cambiamento
La giovinezza, se non l'adolescenza, di un paese. Gli anni Sessanta, un decennio di cui - al di là di mitizzazioni forse improprie - ancora oggi colpisce l'energia. Da quella vera e propria "banca della memoria" che è l'Archivio diaristico nazionale, Patrizia Gabrielli trae, arricchita da richiami a giornali dell'epoca, una sorta di narrazione a più voci. Uomini e donne: impiegati, operai, artigiani, insegnanti, contadini, studenti, imprenditori, casalinghe, emigranti; persone diverse per età e posizione sociale, vite diverse le cui testimonianze - attinte da diari, memorie, autobiografie - si armonizzano nella intelligente cornice interpretativa dell'autrice, che al coro aggiunge la sua voce, con effetto di ulteriore immediatezza. Ne emerge un tempo in cui, dopo le tragedie della guerra, le privazioni e le difficoltà del dopoguerra, il benessere si percepiva alla portata di tutti. Un tempo, certo, di forti differenze sociali, economiche, di genere: in cui tuttavia il sentimento diffuso era quello di una possibilità ampia di futuro per chiunque. Un accattivante "come eravamo", per qualche lettore; il sorprendente racconto di un'altra Italia, per chi degli anni Sessanta non abbia memorie sue. Un paese giovane e vitalissimo, in cui tanti sperarono in un futuro felice.
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