Cesare Lombroso. Gli scienziati e la nuova Italia
Per molte ragioni Cesare Lombroso (1835-1909) è figura che a tutt'oggi cattura l'interesse. La sua affascinata e affascinante curiosità nell'esplorazione di una dimensione umana - il crimine, la criminalità, il criminale - che attrae o respinge ma non lascia indifferenti. Il ruolo di pioniere della criminologia: "L'uomo delinquente", apparso nel 1876, fu un vero e proprio libro spartiacque, che attirò l'attenzione di tutta Europa. L'appassionato metodo sperimentale della sua ricerca. E, ancora, un recente riemergere - negli ultimi vent'anni dell'interesse per le indagini biologiche sulla criminalità e la devianza, a danno delle spiegazioni sociologiche o psicanalitiche dominanti nel periodo precedente. Questo volume offre, componendole ad unità, le voci di studiosi di diversi paesi e di differenti discipline su un ricercatore che divenne un simbolo ancora in vita; e che - aprendosi alla dimensione pubblica - fu il rappresentante più noto dell'impegno civile degli scienziati italiani nell'età del Positivismo, aspetto che il libro pure indaga, anche con aperture comparatistiche. Un autore che ha aperto una strada di ricerca e i cui scritti - per la modernità delle questioni da lui prese in esame - sono destinati a essere letti, riletti e reinterpretati ancora a lungo.
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