Privati dell'acqua? Tra bene comune e mercato
II nostro sistema idrico è superato, manca di pezzi importanti e fornisce complessivamente un servizio inferiore rispetto alle aspettative di un paese moderno, evoluto e benestante quale l'Italia si vanta di essere. E un sistema pieno di buchi, il nostro. Buchi nei tubi, ma soprattutto buchi nei bilanci da cui dovremmo attingere le risorse necessarie. Se non vogliamo che a essere "privati dell'acqua" siano i nostri figli e nipoti, il settore idrico deve mobilitare risorse importanti, che la fiscalità non può mettere a disposizione, e che vanno perciò ricercate sul mercato. Questo evidentemente non deve andare a pregiudizio dell'universalità dell'accesso al servizio, né farci dimenticare che l'acqua è un bene primario a cui tutti hanno diritto. Si può fare, e l'esperienza di tanti altri paesi ce lo dimostra; ma occorre sfuggire alla faciloneria, alla retorica, all'ideologia, alla ricerca di scorciatoie, alle molte trappole che il buon senso comune dissemina sulla nostra strada.