East India Company. Una storia giuridica (1600-1708)
La East India Company inglese nacque il 31 dicembre 1600, in forza di una "carta", di una patente reale accordata da Elisabetta I; nacque con lo scopo di importare spezie dalle Indie orientali, in moda da scavalcare il monopolio portoghese e arginare l'aggressività olandese nel commercio di beni all'epoca eccezionalmente richiesti. Quello che sarebbe divenuto il principale strumento del colonialismo britannico nel subcontinente indiano, sino a vedersi conferite funzioni militari e amministrative nel governo di quei territori, sorse dunque come compagnia di mercanti in cerca di cospicui profitti. Il volume ne analizza la struttura organizzativa nel corso del suo primo secolo di vita, adottando una prospettiva spiccatamente storico-giuridica, e riservando speciale attenzione a un tema da sempre centrate nel diritto dei commerci e dell'economia, la forma societaria, e la limitazione della responsabilità dei soci. Alla individuazione di quegli elementi, in sostanza, che proprio in epoca elisabettiana connotarono l'affermazione della corporation come principale forma di business organisation nei traffici transoceanici, e che oggi identificano le corporation, le grandi società che governano l'economia mondiale.
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