I mercati alternativi di strumenti finanziari in Italia: problemi e prospettive
Il quadro strutturale e competitivo in cui operano i mercati mobiliari domestici e internazionali è profondamente mutato nell'ultimo decennio. Si è innanzitutto pressoché esaurito il processo di concentrazione che ha portato basti un esempio - il London Stock Exchange a unire le proprie forze con quelle di Borsa Italiana. Al tempo stesso è venuto meno l'obbligo di concentrazione degli scambi azionari su un unico mercato e si è intensificata la concorrenza tra le borse. Infine, anche per effetto dell'evoluzione della normativa comunitaria, e in particolare della direttiva Mifid, si è accresciuto il numero e il grado di specializzazione delle cosiddette trading venues, nelle quali è possibile realizzare in via telematica lo scambio di azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari. Tali fenomeni hanno interessato anche le principali istituzioni finanziarie del nostro Paese, che, inserendosi appieno nel mercato internazionale, hanno innovato le proprie modalità operative per migliorare la liquidabilità degli strumenti finanziari e incentivare la raccolta di capitali specie da parte di piccole e medie imprese. Il volume propone un quadro ampio ed aggiornato della problematica dei mercati alternativi di strumenti finanziari - noti anche come mercati «non regolamentati», o «sistemi multilaterali di negoziazione» (multilateral trading facilities) - attraverso l'esame degli aspetti giuridico-istituzionali e di vigilanza e delle concrete modalità di funzionamento.
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