I processi informativi per la nomina dei vescovi di Trento nell'Archivio Segreto Vaticano (secoli XVII-XVIII)
Con il concilio di Trento, il «processo informativo» sui candidati all'episcopato, reso obbligatorio da Leone X nel 1514, diventa un elemento qualificante della procedura di nomina dei vescovi, in modo da assicurare al governo delle chiese locali persone degne, sia moralmente sia per formazione e cultura. In questo volume vengono editi i testi dei «processi informativi» sui principi vescovi di Trento a partire da Ernesto Adalberto d'Harrach (1665-1667) fino a Pietro Vigilio Thun (1776-1800), conservati presso l'Archivio Segreto Vaticano. Ad introdurli è un ampio saggio che illustra il «processo» nelle varie fasi: dalla sua istruzione ad opera del nunzio apostolico in Vienna dopo l'elezione del nuovo vescovo da parte del capitolo della cattedrale di Trento, alla verbalizzazione delle deposizioni dei testi convocati circa la persona dell'eletto e lo stato della diocesi, fino ai documenti prodotti dall'eletto stesso. Lo scopo dell'indagine era quello di stabilire se il promovendo si trovasse in possesso di tutte le condizioni richieste per ottenere la conferma apostolica. Autenticati dal cancelliere e dal nunzio, gli atti del «processo» erano inviati alla Curia romana, dove venivano esaminati da una commissione di quattro cardinali per la conferma dell'eletto, che aveva luogo in un concistoro segreto, presieduto dal papa. I «processi informativi» offrono un utile termine di raffronto e di integrazione con le «relazioni» dei vescovi tridentini alla Sede Apostolica.
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