La Francia di Vichy
Nel giugno del 1940 le truppe naziste sbaragliavano l'esercito francese e arrivavano a Parigi. Nell'emergenza, il nuovo presidente del consiglio maresciallo Pétain firmava l'armistizio con la Germania e costituiva, nella parte non occupata dai tedeschi, un nuovo «stato francese» con sede a Vichy, che durò fino all'agosto del 1944, quando fu travolto dall'avanzata alleata. Nei suoi quattro anni di vita, il regime collaborazionista di Vichy fu certo assoggettato all'occupante e alleato tedesco, ma sotto la dittatura carismatica di Pétain visse anche di iniziativa propria, cercando di instaurare un nuovo ordine politico, sociale, morale di rottura con la precedente repubblica, fondato sull'ideale di una «comunità nazionale» da cui dovevano essere esclusi gli «inassimilabili» (ebrei, comunisti, massoni, stranieri). Basandosi sul recente, cospicuo rinnovamento della ricerca storica, il volume di Rousso fa il punto su questo episodio cruciale nella storia della guerra europea.
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