Carteggio Croce-Cian
II carteggio fra Benedetto Croce e Vittorio Cian consta di 400 lettere (179 di Croce e 221 di Gian), scambiate fra il 24 gennaio 1894 e il 1° marzo 1951, con l'interruzione di "cinque lustri" (fra il 23 marzo 1923 e il 13 dicembre 1948). Scorrendo l'epistolario emerge un rapporto culturale che mette a confronto, almeno fino al 1915, una serie di riflessioni spesso di grande sincerità su argomenti letterari e filosofici: lo studio del Barocco, la poesia del Quattrocento, l'analisi del marxismo e le prime formulazioni dell'"Estetica", il tentativo di "buona intesa" voluto da Gian. I primi anni della "Critica" sono oggetto di scambio serrato, spesso concorde, e la polemica fra "Critica" e "Giornale storico della letteratura italiana" viene ripercorsa in tutte le sue fasi: l'avversione crociana per Arturo Graf che suscita la reazione decisa di un ormai incerto Rodolfo Renier, gli anni della Grande Guerra, la polemica con Egidio Gorra e poi i sempre più frequenti screzi sotto la direzione Cian. Parte importante è ovviamente dedicata al progressivo rivelarsi di posizioni politiche distanti, prima con il dibattito sull'interventismo e poi con quello sul fascismo; sullo sfondo, vicende familiari e umane, spesso tragiche, trovano sempre la pronta e spontanea solidarietà del corrispondente. Umanissima è la vicenda della riconciliazione dopo il '48, chiesta da Cian e concessa da Croce, che scriverà una splendida lettera sulla "gara" degli studi.
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