Stato e nazione in Rocco De Zerbi. Vita, pensiero politico e impegno sociale di un protagonista del secondo Ottocento
Una figura poliedrica: patriota e combattente del Risorgimento, politico, giornalista, letterato. Una vita, seppure breve, intensa. E' quella di Rocco de Zerbi (1843-1893), intellettuale del tardo Ottocento napoletano di cui Ornella De Rosa, sottraendolo a una lunga ombra, ripercorre il pensiero politico. Lo fa attraverso una molteplicità di fonti: fonti di carattere prevalentemente letterario, quali articoli di giornale - "II Piccolo", in particolare, che egli fondò, e diresse sino alla fine -, romanzi e scritti politici, e combattive interpellanze parlamentari. Nel ricostruire il pensiero di Rocco de Zerbi, il volume rivisita temi al centro del dibattito politico e culturale del tempo: il rapporto Stato-Chiesa, la configurazione istituzionale dei partiti politici, l'emigrazione, la crisi parlamentare di fine secolo. Non era un personaggio comodo, de Zerbi. Alieno da appartenenze partitiche pur sedendo nei banchi della Destra, portatore di posizioni spesso fuori del coro, brillante oratore incline alle polemiche e animato da un piglio talvolta eccessivo, fu una figura al tempo stesso evidente e solitaria. Fino alla morte improvvisa, avvenuta per "malattia del cuore", come fu scritto, nel momento in cui venne drammaticamente coinvolto nello scandalo della Banca Romana. La storia di Rocco de Zerbi è in fin dei conti la storia di un vinto: un vinto la cui voce resta tuttavia meritevole di ascolto.
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