Più della fame e più dei bombardamenti. Diario dell'occupazione di Roma
Ottobre 1943: al settimo piano di un condominio romano nei pressi della stazione Tuscolana vive come un recluso Corrado Di Pompeo, impiegato del ministero delle Corporazioni. Rientrato da Campobasso - dove ha lasciato moglie e figli presso parenti - nell'intento di salvaguardare il posto di lavoro e difendere la propria casa, è sicuro che la guerra stia per finire. La linea di Cassino demarca la separazione dalla famiglia e non trapelano notizie. Così Corrado, con l'orecchio sempre teso alla radio, si mette a scrivere il diario dei lunghi mesi dell'occupazione di Roma e lo dedica all'amata consorte. Il 4 giugno 1944 Roma è liberata e, ormai certo di riabbracciare presto i suoi cari, egli interrompe la scrittura.
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