Credito e cooperazione. La singolare storia della Banca Popolare dell'Emilila Romagna
La memoria storica della società civile e del sistema economico industriale ci inducono a pensare che il rapporto tra capitale e lavoro sia per definizione offuscato da un conflitto reciproco, e a guardare al comportamento dei banchieri con circospezione. A tali convenzioni si oppone, sin dalla fine dell'Ottocento, il "movimento" delle banche popolari, fondate nella convinzione che sia possibile realizzare una integrazione banca-comunità attraverso la concessione del credito al lavoro. La storia della Banca Popolare dell'Emilia Romagna - a partire dalla nascita della Banca Popolare di Modena, dalla quale ebbe origine - documenta questa singolare tendenza. Pagina dopo pagina, gli studiosi che l'hanno scritta delineano un secolo di gestione prudente, di legame a una città e a un territorio che nel tempo, divenuti tra i poli più dinamici dell'Italia del miracolo economico, hanno consegnato alla gestione della banca gli strumenti necessari per compiere un salto di dimensioni, ponendo le basi per dare vita a un gruppo bancario federale. Conservando, ciononostante, l'impronta etica delle origini.
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